Il rischio delle zanzare: pericolose per l’uomo e per i cani
Oggi andremo a conoscere qual’è il rischio delle zanzare nel momento in cui viene punto il nostro amico a quattro zampe o anche noi uomini.
Uno dei motivi più importanti per convincere le persone che la lotta alle zanzare è sacrosanta, è sicuramente il fastidiosissimo prurito che provocano con le loro punture, tralasciando di considerare altri pericolosi effetti che tramite queste punture il nostro organismo è esposto.
Nelle loro scorribande alla ricerca di sangue, elemento necessario per la deposizione delle uova, le zanzare insieme alla loro saliva, che ha il compito di anestetizzare e che provoca il prurito sulla pelle, trasportano anche virus e batteri, alcuni dei quali potenzialmente molto nocivi e fatali per l’uomo.
I motivi per cui combattere le zanzare
Il rischio delle zanzare come veicoli di infezione è estremamente concreto anche se più volte sottovalutato; infatti, secondo alcune ricerche, il numero di morti dovuto alle malattie che possono essere veicolate nell’organismo umano supera le 700 mila vittime, cosa che nessun animale che notoriamente attacca l’uomo può arrivare a tanto.
Sono tante le epidemie presenti nel Terzo Mondo che potrebbero riportare alla nostra memoria la famigerata e altrettanto famosa zanzara anofele (Anopheles), come veicolo della malaria, per fortuna non più diffusa in Europa, ma esistono altre specie potenzialmente pericolose come Culex, responsabile della propagazione di encefalite, filariosi e la malattia del Nilo e la Zanzara tropicale (Aedes aegypti), che oltre all’encefalite veicola la febbre gialla, zika, dengue e chikungunya.
Di queste malattie in Europa si sono verificati solo eventi sporadici, ma l’allerta deve essere mantenuta in quanto gli spostamenti di merci e di persone, la globalizzazione e il riscaldamento globale sono fattori favorevole alla proliferazione di malattie tropicali.
I casi conosciuti di contagio in Europa è quello del letale virus Zika, originario del Brasile che è giunto in Europa nel 2015, o della chikungunya, veicolata dalla zanzara tigre (Aedes albopictus), con i primi casi scoperti in Emilia Romagna nel 2007, mentre nel Lazio nel 2013 ha fatto circa cento vittime.
Questo rischio delle zanzare effettivo che malattie potenzialmente mortali, tipiche dei paesi tropicali, possano diffondersi anche in Europa e quindi anche in Italia, ha incentivato di recente le amministrazioni pubbliche a investire di più nella prevenzione con un buon incremento di disinfestazioni delle zanzare rispetto agli anni precedenti.
l pericolo della filariosi per i cani
Come sopra ricordato le zanzare fanno anche da mezzo di trasporto per la filariosi, che sono dei vermi parassiti trasmessi dagli insetti che si nutrono di sangue diffondendosi nelle vene di un animale sano.
Solitamente i più colpiti sono i cani, ma ne sono soggetti anche i gatti e altri animali selvatici.
I cani subiscono di più le azioni di questa malattia in quanto le filarie adulte possono assembrarsi nei ventricoli del cuore e nei polmoni dell’animale.
Ciò è causa della ridotta funzionalità dell’apparato cardiocircolatorio, fino a portare scompensi cardiaci e anche la morte prematura dell’animale.
Fare prevenzione è quindi la parola d’ordine, quindi per i cani, nostri amici, è consigliabile che sia operata un’opportuna profilassi contro questi parassiti; il medico veterinario avrà la soluzione adatta in relazione alla razza del cane.
Quali zanzare sono più pericolose
Quindi è accertato che il rischio delle zanzare, possono essere anche vettori di virus e protozoi che innescano pericolose malattie, come Chikungunya, Dengue, Zika e Febbre gialla.
Specialmente con l’arrivo della bella stagione rischio delle zanzare sono un problema non solo per i fastidi che arrecano ma perché veicolano queste pericolose malattie.
In tutto il mondo diversi team di ricerca sono al lavoro per addivenire a una soluzione efficace contro le zanzare, in considerazione dell’elevato numero di vittime, di cui direttamente o indirettamente è causa.
Quali sono le zanzare più pericolose
Le specie di zanzara conosciute in Italia sono circa 65, un numero molto elevato che non ha riscontro nei paesi europei.
Certo un primato preoccupante, specialmente se si considera il notevole impatto che si ha sulla salute pubblica.
Infatti nel corso degli anni vi sono stati diversi focolai che hanno causato alcune malattie il cui vettore sono le zanzare, come di Febbre del Nilo occidentale e di Dengue.
Il rischio delle zanzare più pericolose presenti in Italia a cui stare attenti, sono le Culex Pipiens, le zanzare Anopheles, le zanzare Aedes, a quest’ultima appartiene la albopictus, ovvero la zanzara tigre asiatica, e la Aedes aegypti.
Sono queste le zanzare che possono trasportare patogeni (virus, protozoi, etc) e che sono pericolosi per l’uomo, tra cui il virus della Febbre Gialla, portato dalla zanzara tigre, della Dengue, veicolata da Aedes aegypti e la zanzara tigre, il virus di Zika ancora dalla zanzara tigre e altre forme virali di vari tipi di encefalite, trasportati dalla zanzara Culex, la malaria (Anopheles) e il virus di Chikungunya, trasportato dalla zanzara tigre.
I metodi di controllo genetico delle zanzare
Il problema è serio e va affrontato e risolto, non si può lasciare alle zanzare la libertà di essere portatrici di pericolose malattie, come quelle sopra menzionate.
A tal proposito, fortunatamente, la ricerca è in moto e alcuni ricercatori hanno studiato un metodo, in fase di sperimentazione, che consiste nel rilasciare nell’ambiente zanzare pretrattate, in ambito scientifico si dice “ingegnerizzate”, quindi per testare realmente se le loro intuizioni sono esatte per sopprimere questi insetti.
Il metodo inizia in laboratorio ove vengono trattati geneticamente dei maschi di zanzara portatori di un gene letale per la progenie femminile, in maniera da eliminare la popolazione selvatica di zanzare (Aedes aegypti) potenzialmente portatrici del virus.
Rilasciati nell’ambiente, questi insetti ingegnerizzati, dovrebbero accoppiarsi con le zanzare femmine selvatiche e trasferire così i geni letali alla progenie femminile con il risultato atteso di vedere ridursi il numero di femmine e di conseguenza la popolazione totale delle zanzare.
Altri metodi di controllo
Un’altra interessante tecnica per il controllo di queste dannose popolazioni è quella dell’insetto sterile, basata sul rilascio di zanzare maschi che sono resi sterili per mezzo di radiazioni.
Tali insetti a loro volta accoppiandosi portano un potenziale danno riproduttivo alla specie.
È una tecnica provata e quindi usata contro la zanzara tigre in molti paesi, anche in Italia, sull’isola di Procida, con l’obiettivo di sopprimerne la popolazione presente.
La zanzara tigre ha origine asiatiche ed è motivo di seria preoccupazione sanitaria e ambientale.
L’insetto è riconoscibile dall’aspetto, ha il corpo nero a bande traverse bianche sulle zampe e sull’addome.
La zanzara tigre depone le uova in contenitori di qualsiasi tipo e zone buie, le uova sono resistenti al freddo anche intenso.
Il ciclo vitale riprende quando la temperatura è sui 10°C e i contenitori sono a contatto con l’acqua.
Alla schiusa delle uova si originano le larve, poi le pupe e infine le zanzare adulte.